venerdì 29 aprile 2011

Cosa sono i death bond?

Cosa sono i death bond? I death bond, o collateralized death obligations, sono dei bond legati alle polizze sulla vita dei vecchi clienti. A Napoli farebbero gli scongiuri, ma a Wall Street la scommessa con la morte è vista con un certo pragmatismo dagli investitori. Anche perchè la morte attesa è quella degli altri e i possibili guadagni sono interessanti. Spazzata via dalla crisi l'era dei collateralized debt obligation e dei morgage backed securities, il fenomeno del momento sono i bond costruiti sulle polizze vita. Con humor preromantico già li chiamano death bonds o collateralized death obligations. Un business controverso su cui si è lanciata Aig. La compagnia statunitense, per raccogliere la liquidità necessaria a rimborsare gli aiuti di stato, sta infatti, cedendo parte del portafoglio assicurativo vendendo securities legate alle polizze sulla vita dei vecchi clienti. Chi compra i titoli riceve il saldo del proprio investimento alla morte degli assicurati; compra i bond nella speranza che il death benefit sia superiore al costo delle polizze e delle rendite pagate.

venerdì 22 aprile 2011

Polizza proteggi prestito Intesa Sanpaolo

In un contesto di forte spinta commerciale per lo sviluppo degli impieghi, indirizzato sia al comparto delle famiglie che di quelli dei piccoli operatori economici, le reti distributive di Intesa Sanpaolo possono contare sulla rinnovata veste della polizza proteggi prestito. La polizza, in buona sostanza, garantisce il rimborso del debito residuo per i casi di morte da infortunio e malattia, l'invalidità permanente da infortunio o malattia e la malattia grave (solo per non lavoratori e dipendenti pubblici). La copertura del rimborso delle rate, invece, è garantita per l'inabilità totale temporanea da infortunio o malattia, ma solo per lavoratori autonomi e nel caso di perdita di impiego, ma solo per lavoratori dipendenti privati. Per aderire alla polizza collettiva di credit protection bisogna avere un'età compresa tra i 18 e i 64 anni, mentre la durata della copertura è pari alla durata del finanziamento, tra 24 e 77 mesi compresi il periodo di ammortamento. Il capitale assicurabile corrisponde all'importo erogato fino a un massimo di 30.000 euro, comprensivo del premio unico assicurativo finanziato con il prestito stesso, mentre il piano di ammortamento è del tipo cosiddetto "alla francese" con rate mensili posticipate.

Per quanto riguarda le garanzie, quella temporanea caso morte è a capitale decrescente e prevede il rimborso del debito residuo in linea capitale alla data del decesso come definito dal relativo piano di ammortamento. La garanzia di invalidità totale si verifica nel caso di perdita totale, definitiva e irrimediabile, da parte dell'assicurato, a seguito di infortunio o malattia, della generica capacità di attendere a un qualsiasi lavoro proficuo. L'invalidità totale permanente sarà riconosciuta quando il grado percentuale di invalidità dell'assicurato sia pari o superiore al 60%. Va sottolineato che, mentre non è prevista alcuna franchigia per questa copertura, è prevista una carenza di 30 giorni peraltro per il solo caso malattia. La garanzia di inabilità totale, valida solo per gli assicurati che siano lavoratori autonomi, è correlata alla perdita totale, in via temporanea, della capacità dell'assicurato di attendere alla propria normale attività lavorativa a seguito di infortunio o malattia. Questa copertura prevede sia una franchigia di 30 giorni assoluta che una carenza di 30 giorni per la malattia. La polizza prevede il rimborso sino a 12 rate mensili del prestito per sinistro, con un massimale di 3.000 euro per ogni rata mensile e con un limite di 24 rate per la durata del contratto.

La garanzia "malattia grave" copre l'insorgenza di una malattia ascrivibile a una serie di malattie gravi indicate nelle condizioni di assicurazione ed è rivolta solo ai lavoratori del pubblico impiego o lavoratori con contratto di lavoro non assoggettato alla legge italiana oppure non lavoratori. La copertura prevede una carenza di 30 giorni e offre il rimborso del debito residuo in linea capitale risultante al momento della certificazione della malattia grave da parte del medico legale (sono escluse eventuali rate insolute). Infine, ma non ultima, la garanzia per la disoccupazione. La copertura scatta al sopravvenire dello stato di disoccupazione con avvio all'assicurato della lettera di licenziamento o della comunicazione dell'assoggettamento alla procedura di messa in mobilità o cassa di integrazione guadagni straordinaria. La copertura vale solo per i lavoratori dipendenti e prevede il rimborso sino a 12 rate mensili del prestito per sinistro, con un massimale di 3.000 euro per ogni rata mensile e con un limite di 24 rate per la durata del contratto. E' prevista, inoltre, una carenza di 90 giorni e una franchigia assoluta di 30 giorni.

giovedì 21 aprile 2011

Assicurazione mutuo difeso Aviva

Mutuo Difeso di Aviva è una polizza d'assicurazione che prevede, nel caso in cui il decesso dell'assicurato si verifichi nel corso della durata contrattuale, che la compagnia liquidi immediatamente alla banca, quale beneficiaria irrevocabile del contratto, la prestazione assicurativa pari al debito residuo rimasto da ammortizzare all'epoca del decesso del contraente. La prestazione assicurativa, pari alla somma delle quote capitale, calcolate dalla data di decesso dell'assicurato alla scadenza contrattuale, verrà corrisposta previa comunicazione documentata della banca dell'importo del debito residuo alla data di decesso dell'assicurato. Nel caso in cui l'importo della prestazione assicurata iniziale sia inferiore all'importo del mutuo richiesto, in caso di nuovo mutuo, o all'importo del debito residuo, in caso di mutui preesistenti, la compagnia liquiderà alla banca, in caso di decesso dell'assicurato, un capitale assicurato proporzionale al rapporto fra il capitale assicurato iniziale e il debito residuo (importo richiesto alla data di decorrenza della copertura assicurativa). La banca utilizzerà l'indennizzo ricevuto dalla società per ridurre il debito residuo riveniente dal mutuo. Qualora l'importo della prestazione assicurativa fosse superiore al debito residuo del contraente al momento della liquidazione, l'importo versato dalla compagnia alla banca verrà da quest'ultima utilizzato per estinguere il debito residuo e la banca provvederà a far si che l'eccedenza sia messa a disposizione degli eredi legittimi o testamentari dell'assicurato. Il premio varia in relazione all'importo del finanziamento, alla durata del mutuo, all'età e al genere dell'assicurato. Per un capitale assicurato di 100.000 euro e un mutuo di pari importo, il premio richiesto da Aviva è di 156 euro per una copertura di 15 anni e un'età di 40 anni se il contraente è donna. A parità di condizioni se l'assicurato è di sesso maschile il premio sale rapidamente a 265 euro.

mercoledì 20 aprile 2011

Assicurazione prestito protetto Cpi Arca

L'assicurazione Prestito Protetto Cpi di Arca si colloca sulla scia delle caratteristiche della polizza abbinata ai prestiti Agos Ducato. Il perno della polizza è rappresentato dal contratto di assicurazione sulla vita di puro rischio, ma sono previste estensioni anche per le coperture di invalidità totale permanente da infortunio o malattia, inabilità totale temporanea da infortunio o malattia (per lavoratori autonomi) o rischio impiego (lavoratori dipendenti privati) ovvero ricovero ospedaliero da infortunio e malattia (non lavoratori e dipendenti pubblici). Il contratto assicurativo Prestito Protetto Cpi di Arca è a premio unico e obbliga l'assicurato al pagamento del premio unico anticipato, non ulteriormente frazionabile. Il premio complessivo dovuto viene determinato unicamente in base all'ammontare del capitale iniziale assicurato. Pertanto il premio non dipende, al contrario di quanto accade spesso per le polizze di altre compagnie, dalla durata contrattuale o dall'età e dal sesso dell'assicurato indicato nella proposta di polizza. Per un capitale assicurato di 20.000 euro, corrispondente a un analogo prestito oppure a una parte del finanziamento, il premio unico relativo alla polizza creditor protection di Arca è pari a 500 euro. Va sottolineato che il premio, indifferenziato per sesso ed età, dà diritto non solo alla copertura caso morte dell'assicurato, ma anche alle altre prestazioni offerte da Arca Assicurazioni come specificato nell'apposito fascicolo informativo. Tra queste, vanno ricordate:assicurazione per il caso di invalidità totale permanente da infortunio e malattia; assicurazione per il caso di inabilità temporanea totale (questa copertura è attiva solo per i lavoratori autonomi); assicurazione per il caso di perdita di impiego involontaria, copertura che è attiva solo per i lavoratori dipendenti di enti privati.

martedì 19 aprile 2011

Assicurazione sui prestiti Agos Ducato

Quando intervengono fattori come una malattia o un infortunio, una polizza può rappresentare uno scudo di non poco conto. Su questo fronte, negli ultimi anni, il mercato ha introdotto molti strumenti, sia nelle polizze collettive, sia in quelle individuali, personalizzabili in base alle esigenze della clientela. Consideriamo, per esempio, un cliente che abbia contratto un prestito personale di 31.000 euro con Agos Ducato (per importi superiori scattano altre caratteristiche e tipologie di polizze), società di credito al consumo del gruppo Crédit Agricole. La polizza, gestita da Crédit Agricole creditor insurance, prevede in primo luogo le classiche prestazioni in caso di decesso dell'assicurato: in questo caso, infatti, al beneficiario verrà corrisposta un'indennità pari al debito residuo in linea capitale che risulta alla data del decesso, calcolato secondo il piano in essere in quella data. Di solito si pensa che un decesso per infortunio sia un evento piuttosto raro e che in genere colpisca sempre gli altri. Ogni agente o consulente finanziario che si sia occupato di una successione in cui il de cuius era l'unico, o almeno il principale e determinante produttore di reddito (e la situazione e l'evento non sono così rari come si pensa), sa quanto la presenza di una polizza avrebbe potuto lenire per lo meno gli aspetti finanziari e patrimoniali del decesso sulla vita degli eredi, specie se si tratta di figli ancora in giovane età o all'inizio della propria carriera lavorativa. Trasferire alla compagnia il compito di saldare il mutuo o il prestito residuo può contribuire, talvolta, in misura significativa all'equilibrio economico e patrimoniale della nuova famiglia.

Oltre al tradizionale caso di decesso, la polizza del Crédit Agricole, analogamente alla gran parte delle polizze del tipo creditor protection, prevede prestazioni in caso di inabilità temporanea totale al lavoro dell'assicurato; dopo un periodo di franchigia assoluta di 60 giorni consecutivi, la compagnia pagherà al beneficiario una somma pari alle rate mensili in scadenza durante il periodo di inabilità temporanea o totale al lavoro, peraltro fino a un limite massimo di 12 mensilità. La compagnia liquida il debito residuo in un altro caso, e cioè l'invalidità totale e permanente la perdita definitiva della capacità di poter svolgere un qualsiasi lavoro proficuo.

La copertura assicurativa ha termine alle ore 24 del giorno di scadenza dell'ultima rata prevista dal piano di rimborso del prestito o, nel caso sia precedente, al compimento del limite d'età pari a 75 anni per la copertura assicurativa in caso di decesso e 65 anni per le altre coperture assicurative. Va sottolineato che per ciascun assicurato il massimo importo liquidabile è pari a 31.000 euro per l'insieme dei finanziamenti che l'assicurato ha in essere con le reti distributive del gruppo. Nel caso l'importo finanziato su una o più operazioni di finanziamento assicurate sia superiore a questo importo, il capitale liquidabile viene comunque limitato a 31.000 euro.

Come avviene per la gran parte delle polizze finalizzate alla copertura di un prestito o di un mutuo il premio è unico, anticipato e varia in funzione della durata del prestito e del capitale finanziato anche se, per la verità, permane costante la percentuale di caricamento sull'importo erogato. Sotto il profilo commerciale questa soluzione non si presta a mettere in risalto i benefici mentre, al momento dell'addebito del premio sul conto del cliente, emergono con tutta evidenza soprattutto i costi.

Per un prestito di durata compresa tra 73 e 84 mesi, per esempio, il premio riferito al capitale finanziato (comprensivo del premio ad esso riferibile) è pari al 4,5%; tale percentuale sale al 7,35% se la durata del finanziamento viene portata in una gamma che varia dagli 85 ai 120 mesi. Per un prestito di 30.000 euro della durata di dieci anni, quindi, il premio assicurativo si aggira sui 2.205 euro, una cifra che, qualora fosse rateizzabile in aderenza alla durata del mutuo, desterebbe minori malumori nel prestatario. In quest'ultimo caso, infatti, se non si tiene conto degli oneri di rateizzazione, la rata del premio si attesterebbe su importi di poco superiori ai 18 euro mensili per tutta la durata del prestito.

Copertura Mace Marsh, mobile asset and commodity expropriation

Marsh, broker specializzato nella consulenza per la gestione dei rischi ha lanciato una nuova copertura Mace (mobile asset and commodity expropriation) che prevede fino a 77 milioni di euro di copertura per il rischio a impianti, macchinari e giacenze di magazzino situati in Paesi esteri, in acque territoriali o in transito fra due siti. Oggetto di copertura della nuova facility sono: abbandono, espropriazione, disordini, scioperi, agitazioni, sabotaggio, terrorismo, danno intenzionale, guerra (compresa quella civile), rivoluzione, ribellione, insurrezione e atti ostili da autorità belligeranti. Quest'ultima garanzia può, inoltre, essere estesa al blocco verso terzi, quarantena e interruzione dell'attività per la copertura di ricavi, utili lordi, perdita di introiti da affitto, spese straordinarie e aumento dei costi di lavorazione. Il prodotto non richiede un premio minimo e ha termini di polizza non cancellabili fino a tre anni. VOTO: 8

lunedì 18 aprile 2011

Allo studio una legge per ridurre il costo delle polizze

Le polizze italiane, come denunciato più volte dall'Isvap, costano addirittura il doppio rispetto a Francia, Germania e Spagna. Mentre per Adusbef e Federconsumatori negli ultimi 15 anni i prezzi sarebbero aumentati addirittura del 180%. Da qui, la decisione del ministro Romani di intervenire affidando l'incarico di un disegno di legge al Parlamento con l'obiettivo di abbattere del 15% - 18% il costo medio delle polizze. Il tempo stringe, perché nel frattempo le assicurazioni non sembrano aver fatto progressi. Anzi, proprio nei giorni scorsi è arrivata una pioggia di multe (da 7 a 35 milioni di euro) per 7 delle 14 compagnie finite sotto esame dall'Isvap, nel luglio dello scorso anno, con l'accusa di aver violato l'obbligo a contrarre la polizza Rc auto. Per ora l'Ania contrattacca: per Fabio Cerchiai, "l'Italia ha una sinistrosità del tutto anomala. Abbiamo il doppio dell'invalidità (circa il 20%) rispetto agli altri Paesi dell'Unione Europea, e dunque costi molto alti di liquidazione", ha detto il presidente dell'associazione delle imprese assicurative, invitando la politica ad accelerare i lavori parlamentari che, a suo parere, "avrebbero rallentato eccessivamente rispetto ai propositi iniziali. Dall'antifrode dipenderà il futuro delle tariffe della Rc auto. E' chiaro - ha aggiunto Cerchiai - che una lotta alle frodi e a una speculazione diffusa va fatta. Dobbiamo fare assolutamente qualcosa, oppure dovremo rassegnarci a restare il Paese con i costi assicurativi più alti.

domenica 17 aprile 2011

Regolamento Isvap contro il riciclaggio

L'Isvap ha predisposto un regolamento con l'obiettivo di prevenire il fenomeno del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo nel settore assicurativo. Il regolamento prescrive, in particolare, che le imprese e gli intermediari si possano dotare di risorse, procedure e funzioni organizzative specializzate. Gli organi sociali delle imprese (consiglio di amministrazione, collegio dei sindaci, direzione generale) sono tenuti a porre in essere misure organizzative e operative (devono, nel dettaglio, istituire un'apposita funzione antiriciclaggio) atte allo scopo di evitare il rischio di coinvolgimento in episodi connessi al fenomeno e svolgere controlli sul rispetto della normativa. Per quanto riguarda le reti distributive il regolamento prescrive che le imprese debbano, oltre che curare la specifica formazione degli intermediari e dotare gli stessi di strumenti e procedure idonee a garantire l'adempimento delle norme, adottare ogni precauzione necessaria per assicurare il rispetto delle disposizioni in materia di prevenzione e contrasto del fenomeno del riciclaggio.

sabato 16 aprile 2011

I premi dell'Rc moto aumentano del 20%

Secondo un'indagine del mensile "Dueruote", nel 2010 le polizze Rc moto hanno subito un incremento medio del 20% con un picco del 66,5% per i motociclisti di Taranto. In base alla ricerca, le moto meno convenienti da assicurare sono lo scooter 125, il maxi scooter e le moto di media cilindrata. Dueruote evidenzia come nel meridione molti rincari siano correlati al sempre più diffuso fenomeno delle truffe e contrassegni assicurativi. Si nota, invece, un prezzo più abbordabile nelle zone dove le truffe sono meno frequenti e in particolare nelle province di Udine, Belluno, Biella, Vercelli, Cuneo, Verbania, Sondrio e Gorizia. La colpa dei rincari è, però, anche dello Stato, che continua a imporre tasse su tasse. E' mai possibile che su ogni polizza continuiamo a pagare il 23,5% di aliquota fiscale mentre la media dell'Unione Europea è pari al 13%? Solo uniformarci alla media europea significherebbe risparmiare, su tutte le polizze, qualcosa come il 10%. Vi sembra poco?

venerdì 15 aprile 2011

Protection impresa di Tutela Legale spa

Tutela Legale SpA, compagnia con sede a Milano specializzata nel ramo della tutela legale, propone la polizza Protection Impresa, che ha l'obiettivo di tutelare l'azienda nelle controversie che possono sorgere a causa dello svolgimento dell'attività. Il prodotto prevede diverse formule, fra cui quelle base, super ed extra. La versione super, per esempio, estende la copertura della difesa civile in secondo rischio, mentre quella extra (che incrementa ulteriormente le coperture della super) aggiunge le vertenze con i fornitori e, sia pure con una necessaria regolamentazione, le vertenze contrattuali con i clienti compreso il recupero crediti. Altre formule prevedono delle specifiche coperture nel contesto delle norme di legge che regolamentano ambiti speciali, quali il Decreto Legislativo 231/01 sulla responsabilità amministrativa degli enti, il Decreto Legislativo 81/08 sulla sicurezza del luogo di lavoro, il Decreto Legislativo 193/07 sulla sicurezza alimentare, il Decreto Legislativo 152/06 sulla tutela dell'ambiente e il Decreto Legislativo 196/03 sulla privacy, nonchè la frequenza con cui la contrattazione collettiva richiede alle aziende perticolari impegni a tutela di specifiche categorie di lavoratori.

Polizza partner rc professionista di Fondiaria Sai

Partner Rc Professionista è la polizza plurigaranzie elaborata da Fondiaria Sai e studiata specificamente per i liberi professionisti. L'obiettivo è quello di garantire i rischi inerenti allo svolgimento dell'attività professionale, con particolare riferimento alla responsabilità civile professionale. Sono previste tre macro categorie di attività professionali: liberali (per esempio commercialisti, notai, avvocati), tecniche (ingegneri, architetti, geometri, periti edili) e sanitarie (medici, farmacisti, operatori e tecnici sanitari). Partner Rc Professionista garantisce, oltre alla Rc Professionale, anche la Rc verso i dipendenti (Rco) e la Rc della proprietà o conduzione dello studio o ufficio, cos' come la tutela giudiziaria, che prevede il rimborso delle spese legali e peritali nel caso di controversie relative all'attività professionale.

giovedì 14 aprile 2011

Polizza Save documents assistance di Filo Diretto assicurazioni

Save documents assistance è la nuova polizza di Filo diretto Assicurazioni varata con l'obiettivo di coprire tutte quelle attività di ufficio caratterizzate dall'impiego e produzione di documenti di vario tipo. I rischi maggiori, per esempio, potrebbero derivare dalla rottura della conduttura dell'acqua o da un incendio. Il contratto assicurativo garantisce, tra le altre cose, l'invio di un team di tecnici specialisti che, in seguito a una perizia e stima del danno, definiranno uno specifico piano d'intervento. Piano che può prevedere tra l'altro azioni di salvataggio, risanamento e bonifica, volte a rallentare i processi corrosivi e di decomposizione provocati dall'acqua e dagli agenti contaminanti. Per ridurre al minimo gli effetti di deterioramento dei documenti, le attività di salvataggio devono essere intraprese immediatamente dopo le attività di messa in sicurezza. Per assicurare la tempestività dell'intervento è operativa la centrale di Filo diretto assicurazioni, attiva tutti i giorni 24 ore su 24. Save documents assistance ha l'obiettivo di ripristinare tutte le più comuni tipologie di documenti, quali ad esempio libri, cd, dvd, diapositive, fotografie, dischetti, schede di memoria, eliografie, files, film, hard disk, pellicole, radiografie. Da segnalare che la centrale operativa prevede un ulteriore servizio di assistenza, con l'invio in caso di emergenza di un elettricista o di un fabbro presso l'ufficio, in qualsiasi momento e giorno dell'anno.

In caso di necessità o di richiesta di prestazione, l'assicurato dovrà chiamare la centrale operativa in funzione 24 ore su 24 tutti i giorni dell'anno al numero verde
800.816692 (039.65546370 per chi chiama dall’estero) o qualora particolari esigenze tecniche lo impediscano, al numero 039.6056804.

Successivamente, l’assicurato dovrà inviare denuncia per iscritto entro 5 giorni dalla data di accadimento del sinistro stesso o da quando l'assicurato ne sia venuto a conoscenza, con l'indicazione della data, del luogo e delle sue modalità, nonché degli eventuali testimoni.

Infine, l'assicurato dovrà comunicare con precisione:
1. Nome e cognome.
2. Numero di polizza.
3. Indirizzo e recapito telefonico.
4. Luogo dove si trova e recapito ove contattarlo in caso di bisogno.

Com'è cambiata la liquidazione dei sinistri?

Sull'incidenza del fenomeno frodi nel settore assicurativo pesano, oltre che comportamenti poco corretti della clientela, anche fattori interni allo stesso mondo assicurativo, il primo dei quali è l'organizzazione del servizio liquidativo dei sinistri. Fino agli anni Novanta, il processo liquidativo era effettivamente un momento caratterizzante nel rapporto tra compagnie e utente danneggiato, attraverso un  servizio sul territorio, prestato con il contatto diretto e periodico con l'assicurato e le controparti; quesi sempre presso i locali delle agenzie. I liquidatori facevano visita alle stesse, portandosi dietro i fardelli dei fascicoli da trattare e, con il procedere dei tempi e della tecnologia, avvalendosi in alcuni casi di personal computer per consultare le pratiche in versione informatica. La liquidazione avveniva (in genere con emissione di assegni) a cura degli stessi uffici periferici (agenzie o centri di liquidazione). Sembra preistoria. Pur senza voler incorrere in inutili giudizi comparativi e nella consapevolezza dell'impossibilità di tornare a sistemi storicamente superati, dobbiamo rilevare che paradossalmente il sistema dell'epoca era molto più vicino, rispetto all'attuale, all'obiettivo di prossimità al cliente della prestazione risarcitoria, anche se a beneficiarne era prevalentemente la controparte piuttosto che il cliente diretto. Succedeva quindi che le imprese che disponevano di strutture periferiche capillari, nella sostanza mettevano tali strumenti a disposizione di chi non contribuiva direttamente, con i premi assicurativi, al loro mantenimento. Anche questo era un paradosso, cui il risarcimento diretto ha provato a mettere fine. Ma ciò non è accaduto, perché negli ultimi anni è avvenuta una rivoluzione nell'organizzazione del servizio liquidativo dei sinistri. La meccanizzazione dei servizi informativi, la ricerca di soluzioni di efficienza gestionale e, soprattutto, di contenimento dei costi, hanno avviato un rapido percorso nella strada opposta al servizio diretto. Questo porta oggi tutte le compagnie a preferire l'accentramento delle procedure liquidative e il progressivo ricorso alla chiusura dei punti di contatto o al mancato utilizzo di quelli pur disponibili sul territorio. Un fenomeno ulteriormente accentuato dai processi di fusione e incorporazione societarie, con conseguente scomparrsa dal mercato di decine di marchi. Tali fenomeni hanno tolto risorse dal campo, attraverso la fuoriuscita con prepensionamenti agevolati o riallocazione all'interno delle imprese del personale proveniente dagli uffici sinistri, centrali o periferici. La centralizzazione delle risorse umane si è accompagnata all'appalto di servizi e fasi attinenti la liquidazione. Soffermiamoci su quest'ultimo aspetto. L'esternalizzazione di per sè rappresenta una good practice volta alla razionalizzazione e allo spostamento di voci di costi da fissi a variabili, e aiuta i manager a tenere sotto controllo i bilanci. Ma ha comportato effetti collaterali indesiderati, perché nella realtà ha spesso sacrificato la qualità della prestazione risarcitoria, che è passata nelle mani di società terze, anche se spesso controllate dalle stesse imprese, con obiettivi spesso contrastanti a quelli commerciali. Certamente un risultato positivo lo si è raggiunto, quello della maggiore celerità della liquidazione, ma sicuramente questo avviene a costo di una minore attenzione nell'esame della pratica del sinistro, anche essendo disposti a sopportare un maggior numero di frodi a carico della collettività. Il sistema punta oggi solo all'efficienza di budget e alla celerità. Lo conferma indirettamente la circostanza che la maggior parte degli obiettivi economici e dei rappel destinati agli addetti del settore liquidativo è improntata a rilevazioni di quantità e non di qualità della liquidazione (velocità, tempistiche, numero di pratiche gestite). Il che è la riprova dello scarso interesse e impegno che si ripone all'obiettivo di scovare le frodi. In un contesto culturale del genere, di poco supporto potranno essere la banca dati sinistri e l'agenzia antifrode.

mercoledì 13 aprile 2011

Normativa Solvency II

La normativa Solvency II richiede alle compagnie di assicurazione un lungo cammino di adeguamento con cambiamenti di ampio respiro all'interno delle singole compagnie e in tutto il mercato. La molteplicità degli ambiti d'impatto della direttiva porterà infatti le aziende a ripensare le proprie modalità gestionali e a introdurre nuovi paradigmi di management. La pervasività degli effetti della normativa richiede che ogni compagnia affronti Solvency II considerando i suoi effetti sulle strutture organizzative, sui principi contabili, sui modelli di valutazione tecnico-assicurativi, sulla governance dei controlli nel suo complesso e sui processi di disclosure informativa nei confronti degli stakeholder. Il cambiamento investe, dunque, nello specifico tutte le funzioni aziendali, ma all'interno di un processo più ampio volto all'adozione di una nuova cultura aziendale che abbia come fondamento il concetto di rischio. Nell'affrontare queste trasformazioni, le compagnie dovranno tenere conto delle classi di rischio tradizionali e di quelle nuove, nelle quali rientrano i rischi operativi, reputazionali e strategici che possono influenzare direttamente le pratiche gestionali. Il nuovo modo di considerare il rischio, inteso come variabile di un processo continuo e integrato nelle strategie aziendali, comporta cambiamenti nel sistema di governo dei rischi, ma anche più in generale, a livello di governance aziendale. Mentre le direttive precedenti focalizzavano la loro attenzione prevalentemente sulla leva patrimoniale, in un'ottica di definizione dei requisiti necessari a garantire la solvibilità, la normativa Solvency II cala più profondamente il rischio nelle attività di gestione, imponendo una valutazione dei rischi di business e suggerendo i criteri di gestione del rischio. In altre parole, con questa normativa, le autorità di vigilanza inducono le compagnie di assicurazione a graduare l'utilizzo della leva patrimoniale in funzione della rischiosità del business e a plasmare l'organizzazione aziendale in funzione della capacità di presidiare i rischi emergenti. Le direzioni generali delle compagnie di assicurazione hanno avuto la possibilità di parlare direttamente con il Regulator in occasione di un incontro tenutosi a gennaio presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. In un appuntamento, che aveva l'obiettivo di riflettere sulla gestione e l'organizzazione del business nelle imprese di assicurazione alla luce delle evoluzioni derivanti dall'adozione di Solvency II, è emerso che la normativa richiede alle compagnie di incorporare la consapevolezza dei rischi nella governance, nell'organizzazione e nel processo decisionale. Le autorità di vigilanza ritengono inoltre particolarmente critico il ruolo che è tenuto a svolgere il consiglio di amministrazione. Al cda viene infatti richiesta la capacità di capire e gestire l'accresciuta complessità dei rischi aziendali e di integrare costantemente nei propri processi decisionali i risultati delle analisi sulle esposizioni dei rischi. In particolare il consiglio di amministrazione, oltre a prendere decisioni riguardanti la governance e i controlli interni, ad adottare politiche che garantiscano l'adeguatezza del supervisory reporting e delle informazioni sulla solvibilità e sulla condizione finanziaria dell'impresa, oltre ad autorizzare e garantire l'uso dei modelli interni, è l'organo incaricato di valutare internamente il rischio e la solvibilità attraverso l'Own risk and solvency assessment (Orsa) e di integrarlo nelle decisioni aziendali. Il cambio di mentalità che avverrà a tutti i livelli richiede una costante evoluzione che potrà realizzarsi solo nel lungo periodo.

Cos'è il Magap e quali sono i suoi obiettivi?

Magap è l'acronimo di "Milano Assicurazioni Gruppo Agenti Professionisti". Il gruppo è nato da un'iniziativa degli ex Galp (Gruppo Agenti Milano Assicurazioni divisione La Previdente) ed ex Associazione agenti Milano 1825. I punti principali del progetto politico del Magap riguardano in particolare tre argomenti.

Il primo è quello di migliorare la redditività delle agenzie intervenendo su tutte le componenti che concorrono direttamente e indirettamente a produrre l'utile di impresa. In questo senso, il gruppo ha individuato le attività su cui occorre intervenire: riforma polizze rami elementari,; contributo gestione sinistri; arrotondamento premi di polizza; semplificazione dei documenti contrattuali attraverso la firma unica degli stessi; attivazione concreta dell'unità di crisi; eliminare le inefficienze e rimuovere gli ostacoli che frenano lo sviluppo delle agenzie di concerto con la mandante.

Il secondo punto è accrescere il profilo professionale e imprenditoriale dei propri iscritti, attraverso l'adozione e messa in opera del progetto di recupero della redditività; un progetto formativo coniugando i servizi della compagnia con quelli offerti dal mercato assicurativo.

Terzo punto: promuovere nuovi modelli distributivi di concerto con la mandante, suscettibili di determinare il consolidamento della rete agenziale, fidelizzarne la clientela, accrescerne la potenzialità competitiva attraverso il monitoraggio del mercato assicurativo e lo studio di nuovi modelli distributivi da condividere, possibilmente, con la mandante nel pieno rispetto dei principi concordati nella lettera di intenti.

martedì 12 aprile 2011

Polizze Rc Auto contraffatte in Campania

L'Isvap ha segnalato la commercializzazione, nella zona di Napoli e in altre città della Campania, di polizze Rc Auto contraffatte intestate alla compagnia assicurativa Alpha Insurance A/S con sede legale in Danimarca. L'impresa, nonostante sia abilitata a operare in Italia in regime di stabilimento nel ramo Rc Auto, ha comunicato che non ha mai rilasciato coperture individuali. La compagnia, infatti, ha sottoscritto solo quattro polizze collettive, intermediate dall'agenzia Alpha Italia Insurance Agency s.r.l., con quattro consorzi: Cogea servizi, Co.Trans società cooperativa, Servizi imprese - bus service e Sia - servizi imprese associate. In particolare, la segnalazione riguarda polizze Rc Auto intermediate da soggetti non autorizzati, recanti l'intestazione della compagnia Alpha Insurance A/S aventi come contraente di polizza uno dei consorzi di cui si faceva riferimento in precedenza.

Fondiaria Sai punta sull'Rc Auto

Il Gruppo Fondiaria Sai vive un momento cruciale in cui la parola d'ordine è risanamento. Un ruolo chiave in quest'ottica lo riveste il settore Rc Auto. Emanuele Erbetta, amministratore delegato di Fondiaria Sai, ha le idee chiare in merito a quali politiche adottare al fine di migliorare sensibilmente la redditività del comparto. "Da un lato punteremo - dice l'ad - sulla tecnica assicurativa, mentre dall'altro spingeremo sull'innovazione di prodotto. Puntare sulla tecnica assicurativa significa sostanzialmente prezzi allineati alle tariffe (e al costo del rischio), sconti e convenzioni utilizzati per privilegiare clienti, agenti e aree territoriali virtuosi. La guerra dei prezzi degli ultimi anni, di pari passo con l'aumento del colsto dei sinistri, è stata un suicidio per il settore, ha portato a scelte insostenibili. I numeri spiegano meglio delle parole le conseguenze di questa situazione: il combined ratio è passato da andamenti positivi fino al 2007 a oltre il 109% nel 2009. E' del tutto evidente che una simile situazione non è più sostenibile e, quindi, già nel 2010 abbiamo cominciato a invertire il trend. C'è anche il tema, più volte affrontato, della distorsione del concetto di mutualità, che non può implicare, com'è allo stato attuale, che clienti con classi di merito e aree del Paese più virtuose paghino meno di quanto dovrebbero. Ognuno deve pagare in funzione del proprio profilo di rischio, è una questione tecnica. La spinta all'innovazione si sostanzierà nello sfruttare pienamente le potenzialità di prodotti e servizi già effettivamente in portafoglio, come "Auto Presto & Bene" (risarcimento in forma specifica), "Auto Intelligente" (che valorizza tutti i servizi connessi alla cosiddetta tecnologia Gps) e i finanziamenti agevolati. In realtà, si tratta di sistemi di prodotto evoluti (con una grossa componente di servizio), anche rispetto al mercato. Dovremo però orientare la nostra azione verso un'attività di formazione delle reti e di comunicazione che permetta ai nostri clienti di percepire le effettive potenzialità della nostra offerta".

Help Point Io Concilio: ente per la conciliazione facoltativa tra consumatori e intermediari professionisti

E' stato costituito il primo ente bilaterale del settore assicurativo per la conciliazione facoltativa tra consumatori e intermediari professionisti. L'iniziativa, nata da un accordo sottoscritto tra Adiconsum e Unapass, prevede, tra le altre cose, l'abilitazione, all'interno delle agenzie che ne faranno richiesta, del cosiddetto "Help Point - Io Concilio". Questo spazio dedicato al cliente e gestito dall'agenzia consentirà di trasformare tutta una serie di "non risposte al cliente" date dalle singole imprese in una grande occasione di conciliazione, prevista tra l'altro da un vigente accordo sottoscritto tra le associazioni dei consumatori e l'Ania, e su ambiti che spaziano dalla contestazione di un sinistro alla sua mancata o tardiva liquidazione, dalla riclassificazione della classe di merito all'interpretazione delle condizioni di polizza. Ambiti che caratterizzano quotidianamente i rapporti con gli assicurati la cui mancata definizione da parte dell'impresa mandante potrebbe minare la continuità del rapporto stesso. All'incontro di presentazione ha preso parte anche Fabrizio Premuti, responsabile del settore assicurativo di Adiconsum. Massimo Congiu, presidente di Unapass, ha inoltre ricordato come "la ritardata formulazione dell'offerta di risarcimento di un danno Rc Auto o della mancata liquidazione sia costata alle imprese, nel primo semestre 2010, circa 20.000.000 di euro in termini di sanzioni Isvap, di contenzioso con le agenzie e di diniego di un diritto per l'assicurato".

lunedì 11 aprile 2011

Rc Auto con tutela legale inclusa

Sono solo l'8% gli automobilisti italiani che sottoscrivono la polizza Rc Auto comprensiva della garanzia di tutela legale. E' quanto emerge da un'indagine condotta dal broker online Assicurazioni.it. L'analisi ha evidenziato come chi sottoscrive una tutela legale ha, in media, 43 anni, contro i 41 di chi sceglie di non farlo; non vi è una grande differenza di comportamento tra uomini e donne, mentre a richiedere questo tipo di copertura sono più le persone sposate rispetto ai single (8,20% contro il 7,35%). Come mai questo disinteresse? Manca la consapevolezza dei vantaggi derivanti: questa copertura assicurativa, infatti, ha una chiara componente di servizio, perchè l'assicuratore non si limita a risarcire l'assicurato ma fornisce consulenza e assistenza in ogni fase della vertenza legale, sia nel caso di risarcimento di un danno subito, sia di fronte alla richiesta di risarcimento danni da parte di terzi, spiega Alberto Genovese, socio fondatore di Assicurazioni.it. Eppure il costo massimo per aggiungere la tutela legale alla copertura Rc Auto è inferiore a 30 euro l'anno. E' nelle regioni del sud Italia che vi è una richiesta più elevata di tutela legale. In cima alla classifica c'è la Puglia, con il 9,31% di richieste; la seguono a breve distanza la Sicilia con il 9,26% e la Campania, con l'8,86%. Solo quarta la Lombardia, che con l'8,06% di richieste di tutela legale è la prima regione del nord Italia. Assicurazione.it ha analizzato oltre un milione e mezzo di preventivi richiesti negli ultimi sei mesi.

Riassicurazione al ribasso

Aon Benfield non nprevede aumenti dei costi di riassicurazione nella prima parte del 2011. Il broker riassicurativo sottolinea in un rapporto come in occasione dei rinnovi dei trattati riassicurativi in scadenza nei mesi di febbraio, marzo e aprile del 2011 si stia consolidando la tendenza al ribasso già emersa nel mese di gennaio scorso. A determinare questa fase calante del ciclo sarebbe l'eccesso di capacità, conseguenza diretta dell'eccezionale dotazione di capitale a disposizione dei riassicuratori. Nel terzo trimestre del 2010 questo ha raggiunto il livello record di 470 miliardi di dollari, in aumento di oltre il 15% rispetto al 2009.

La Novit Assicurazioni è stata posta in liquidazione coatta amministrativa

Si allunga l'elenco dei crack assicurativi. Con un decreto firmato dal Ministro Paolo Romani è stata posta in liquidazione coatta amministrativa la Novit Assicurazioni, insieme a Sequoia, controllante al 95%. Il restante 5% è detenuto dal colosso Swiss Re. Il commissario straordinario Luciano Becchio, che era stato nominato in febbraio, ha appurato l'aggravamento delle perdite e la sussistenza di violazioni e gravi irregolarità amministrative. L'Isvap a questo punto ha proposto la revoca dell'autorizzazione all'esercizio e la liquidazione. Il gruppo era nato nel 2007 quando Francesco Torri, già AD di Toro Assicurazioni e Riccardo Ruggeri, già AD di New Holland, con altri agenti avevano rilevato la Sear da Ala Assicurazioni (Gruppo Sara), dando vita alla Novit, operante sia nell'Rc Auto che in altri rami come infortuni e perdite pecuniarie.

sabato 9 aprile 2011

Un'agenzia antifrode presto anche in Italia?

Il disegno di legge contro le frodi assicurative è ancora al vaglio della Commissione Finanze della Camera. Il provvedimento prevede maggiore trasparenza da parte delle compagnie che sono tenute a fornire informazioni sulle frodi accertate e denunciare i sinistri ritenuti sospetti secondo i parametri di significatività desunti dalla banca sinistri dell'Isvap. L'altra importante innovazione dovrebbe essere l'istituzione di un'agenzia antifrode o di una struttura ad hoc istituita presso l'Isvap che sarà composta da un archivio informatico e da un gruppo di lavoro, costituito da rappresentanti dei ministeri competenti e da altri soggetti interessati, comprese le forze dell'ordine. In Italia, a differenza del resto d'Europa, non esiste ancora un'agenzia antifrode. Nel contrasto delle frodi, infatti, l'Ania dal 2005 svolge un debole ruolo di coordinamento perchè nella sua attività è limitata dal rispetto dei limiti imposti dalla legge sulla privacy. Purtroppo, per le compagnie, neanche l'attuale disegno di legge in approvazione alla Camera consentirà di superare questi vincoli.

mercoledì 6 aprile 2011

Axa Mps Valore Autonomia long term care

Polizze Rc auto, prodotti previdenziali e di protezione di persone e beni: sono i terreni di attività su cui nei prossimi mesi si concentrerà l'attività di Axa Mps. Nata nel 2007 dalla partnership strategica fra Axa e Monte dei Paschi di Siena, il gruppo è formato da una compagnia vita, controllata con quote paritetiche dai due partner, dalla consorella Axa Mps Assicurazioni che opera nei rami danni e dalla società di diritto irlandese Mps Financial che rappresenta uno dei maggiori operatori del mercato della previdenza integrativa.

Fra le scelte strategiche vi è stata quella di proporre un'ampia gamma di soluzioni per i diversi bisogni della clientela durante il suo ciclo di vita: l'offerta comprende polizze vita e danni per privati e aziende, fra cui prodotti complessi, sicuramente difficili da distribuire attraverso gli sportelli bancari. E' il caso delle "long term care", assistenza di lunga durata, rivolte a chi non è più in grado di badare a se stesso nella vita di tutti i giorni, o delle key man, che assicurano le aziende contro la perdita dei propri uomini chiave.

Per ciò che attiene le long term care, stando alle stime effettuate da Axa Mps, in futuro una persona su quattro si troverà ad affrontare un problema di non autosufficienza, in connessione con i trend demografici e il vero e proprio terremoto sociale dovuto all'invecchiamento della popolazione; questo dato, insieme agli importi necessari per seguire una persona non autosufficiente, circa 3.500 euro al mese, ci fornisce le dimensioni del problema. Il mercato della long term care è, in Italia, in una fase poco più che embrionale, si continua ancora a contare soprattutto sull'incredibile capacità delle famiglie italiane di gestire le emergenze. Il prodotto ad hoc appositamente pensato per questo segmento di mercato da parte di Axa Mps è la polizza Axa Mps Valore Autonomia. La polizza è venduta in forma stand alone ed è dedicata a un'ampia platea di generazioni: il premio costante per tutta la durata del contratto e la prestazione in rendita utilizzabile senza vincoli dall'assicurato ne fanno un vero e proprio strumento di stabilizzazione finanziaria, in grado di fornire all'occorrenza una valida fonte reddituale integrativa.

In caso di perdita dell’autosufficienza nel compimento degli atti elementari della vita quotidiana, Axa Mps riconosce all’assicurato l’erogazione di una rendita vitalizia mensile minima di 500 euro e massima di 2.500 euro. L’importo della rendita è stabilito dal contraente al momento della sottoscrizione. I premi sono mensili e variano in funzione del sesso, dell’età e dello stato di salute dell’assicurato al momento della stipula del contratto e del livello di rendita prescelto. I premi pagati sono fiscalmente detraibili nei limiti riconosciuti dalla legge.

martedì 5 aprile 2011

Nasce Intesa Sanpaolo Assicurazioni

Nasce Intesa Sanpaolo Assicurazioni, un nuovo fortissimo soggetto che si appresta a rivoluzionare il mercato delle assicurazioni italiane! In questi giorni verrà presentato il piano industriale triennale dell'intero gruppo e la definizione della modalità operativa con cui il nuovo polo riorganizzerà la sua attività. Per adesso si sà solo che l'aggregazione assumerà le denominazioni di Intesa Sanpaolo Assicurazioni e  Intesa Sanpaolo Vita. Molti si aspettano anche qualche novità ulteriore sul fronte delle alleanze, ma finora Passera ha assicurato che il nuovo polo sarà autonomo e che non ci sarà alcun bisogno di partner. Del resto la potenza di fuoco è già abbastanza consistente. Al di là dei dati aggregati sulla raccolta e le quote di mercato, secondo gli analisti di Intermonte i quattro asset delle polizze di Intesa Sanpaolo potrebbero essere in grado di generare un valore di oltre 4 miliardi di euro. L'obiettivo, comunque, come ha detto lo stesso amministratore delegato dell'istituto di credito, ricordando che il progetto sarà al centro del nuovo piano industriale, è quello di dare vita a una delle compagnie leader nel settore assicurativo e non solo nella bancassicurazione. L'idea, ha spiegato Passera, è quella di creare una compagnia molto importante sul mercato nel ramo vita e anche nel ramo danni, che contribuirà di più nel futuro. Quanto ai rischi di un elevato assorbimento di capitale da parte dell'attività assicurativa, il banchiere ha detto che non c'è alcuna intenzione di disinvestire, neanche parzialmente. C'è spazio, infatti,  per ottimizzare il capitale che andrà allocato in questa attività. E la speranza è che l'assorbimento del capitale sarà inferiore a quello che ci si aspetta in un worse scenario. Per quanto riguarda il toto nomine, il nuovo soggetto dovrebbe essere affidato nelle mani esperte degli attuali manager degli asset assicurativi. In pole position per assumere un ruolo di primo piano c'è il presidente di Eurizon Vita Gianemilio Angelo Osculati, ex Mc Kinsey ed ex amministratore delegato della Università Bocconi, ma anche Erik Stattin, fedelissimo di Passera sin dai tempi dell'avventura nelle Poste (Stattin era a capo di Poste Vita) e ora amministratore delegato e direttore generale di Intesa Vita.

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